consonante fricativa sorda alveolare
+ consonante affricata sorda palatale
La lineetta avverte che le due consonanti sono da pronunciarsi distinte:
mas-cio (maschio e maiale it.),
s-cenxa (scheggia it.)
s-ciantixo (lampo it.)
Quantunque, in teoria, - e qualcuno lo ha proposto proprio con questo argomento - la pronuncia separata dei due suoni potrebbe non essere posta graficamente in rilievo dal momento che - si dice ma -> š - non esistono in veneto parole con la sc dell'italiano (fricativa palatoalveolare); e quantunque nessun Veneto si sentirebbe di pronunciare, parlando in italiano, scentrare (= šentrare), anziché s-centrare, o scervellare (= šervellare), pur essendo forme abbastanza diffuse anche altrove, cosiderate però meno corrette; ciononostante è opportuno non creare immaginabili confusioni nella lettura dell'italiano sciame di api e del veneto s-ciame (squame it.).
La soluzione generalmente adottata è quella di separare le due consonanti intermettendo un indice grafico: un punto (s·ciòpo 'fucile'), un apostrofo (s'ciòna 'cerchietto') o una lineeta (fis-cio 'fischio'). Infelice ci è sembrata la sofferta opzione del Boerio per la scrizione sch, che aveva il solo vantaggio di avvicinarsi molto alla pronuncia italiana, allontanadosi, nel contempo, da quella veneta. A sua difesa e consolazione egli faceva osservare che il dizionario era ad uso dei soli Veneti, "i quali m'intenderanno benissimo a prima giunta".
Secondo l'uso fin qui introdotto di valersi della lineetta anche in altri casi, è stata data la preferenza a quest'ultimo espediente grafico.