Grafia Veneta Unitaria

Manuale a cura della giunta regionale del Veneto


semiconsonante anteriore

 

In un sistema grafico rigorosamente coerente occorrerebbe introdurre le j ogniqualvolta abbia il valore di semiconsonante, ma il suo carattere oggi praticamente estraneo anche all'italiano, consiglia di restringerne l'uso. Essa sostituisce la i solo in due posizioni, quando può alternare anche nella medesima varietà con g palatale, e cioè:

- all'inizio di parola:
jèri (gèri) (ieri it.),
judissio (giudissio) (giudizio it.),
jutàr(e) (giutàr) (aiutare it.),

- in posizione intervocalica tra due vocali sillabiche:
ajo (agio) (ieri it.),
mèjo (mègio) (giudizio it.),
mujèr(e) (venez. mugèr) (moglie it.),

Nei testi antichi j sembra specializzarsi come rappresentazione di uno alla fine di un numero (grossi IIJ per mese; ducati vij d'oro) od anche come sostitutivo dell'articolo indeterminativo (j chapuzo roso; j puovera noviza).
In italiano è stato molto usato in funzioni oscillanti tra il valore semiconsonantico (jeri, aja) e il valore vocalico nei plurali (marinaio, marinaj), ma ora è praticamente scomparso dall'ortografia italiana, resistendo solo all'inizio di alcune parole con l'ammissione però di una forma alternativa con i: jettatura e iettatura, jugoslavo e iugoslavo, juta e iuta. Gli ultimi appassionati tentativi per salvarlo risalgono ormai a mezzo secolo fa, lasciandolo libero per l'utilizzazione "nell'ortografia dei nostri dialetti dove è necessaria" (Fiorelli).