consonante fricativa sonora interdentale
Il suono tipico, che è comunemente avvicinato al th inglese di father "padre" ['fa:ðǝ], sopravvive ancora in alcune parlate:
ven. sett. fredha (fredda it),
ordho (orzo it.),
sordho (topo, sorcio it.)
Da tempo è in atto, però, l'evoluzione di dh interdentale a d dentale (che andrà, quindi, fedelmente riprodotta con d): "Abbiamo appositamente condotto svariate ricerche di verifica perché i nativi sostenevano che c'era un'enorme differenza tra le due parole [dent "dente" e dent "gente"]. In realtà, guidati dal significato diverso, credevano di sentire anche un suono diverso... Perciò scriviamo solo dent, come dogar(e), piànder(e), dedin, dedun, fede (gente/dente, giocare, piangere, mignolo, digiuno, pecore)" (Canepari). Come ormai fanno i lessicografi di tutto l'Alto Veneto.
In quanto all'antichità della scrizione dh è già stata notata la sua frequenza nelle scritture settentrionali fin dal Duecento e sembra che voglia segnalare una lenizione, un indebolimento di d, preludio alla sua caduta: fiadhe (fiate, volte), dadho e dao (dato), maridho (marito).
Il segno proposto dh può essere sostituito con đ.